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francescobarilaro

Inchiostro Festival, ovvero quando la creatività è indelebile.

Aggiornamento: 8 mag 2021


Per me era la prima volta e giuro non credevo che nel grigiore assoluto di una città per certi versi spenta, si potesse realizzare una manifestazione preparata con amore e competenza; una ricetta efficace quanto semplice, diversa dalle solite canoniche fiere del fumetto, con un'identità riconoscibile e aperta anche a chi non è necessariamente del settore. Ho girovagato per due giorni con le mie macchine fotografiche, alla ricerca di spunti, idee, cogliendo quello che a me interessava: l'elemento umano. E' stato bellissimo perchè c'era l'essenzialità senza pochezza, bellezza senza vacuità; rigore e cura dei particolari, interazione tra spettatore e artista. E poi l'dea geniale e frizzante della sfida, l’incontro e il confronto diretto. Insomma, creatività allo stato puro che non rispetta i modelli o gli standard, un pò come quello che cerco io nella fotografia. Una giungla di stimoli. E poi il posto, il chiostro di Santa Maria di Castello un luogo meraviglioso, funzionale e sottoimpiegato, con delle potenzialità pazzesche.


Bravissimi gli organizzatori !!!


Ora parliamo di fotografia e vediamo cosa ho combinato !! Il primo giorno avevo deciso di utilizzare la Nikon D750, quindi full frame accompagnata dalle due lenti classiche: il 24-70 f. 2.8 e il 70-200 f. 2.8, mentre il secondo giorno, esclusivamente il sistema Fuji. L'unica differenza, e sono sincero, l'ha fatta il mio mal di schiena al termine della prima giornata perchè sostanzialmente, nessuna differenza in fatto di resa o qualità. Nikon ha dalla sua la praticità dei comandi e l'utilizzo quasi immediato, istintivo; del resto avendo utilizzato quel sistema per tanti anni ti porta ad una sorta di completa padronanza e dimestichezza. Per contro, come dicevo prima, l'ingombro e il peso, che non è certo una cosa da sottovalutare. Con il sistema Fuji il secondo giorno, ho voluto utilizzare la XPro2 e l'immancabile XT20 insieme al 18 f.2; 35 f.2; 56 f.1.2 e il 55-200 f.3.5 Intanto tutto il sistema Fuji che ho portato dietro pesava meno della D750 con il 24-70 e il risultato non ha tradito le attese nel senso che le immagini visualizzate sul Mac avevano la stessa resa di Nikon, anzi, per certi versi, soprattutto nelle luci alte restituivano un dettaglio maggiore rispetto a Nikon, in più con Fuji e l'utizzo nel mirino della visualizzazione in bianco/nero, mi ha permesso di studiare la scena, osservare con maggiore cura come l'esposimentro lavorava nelle infinite differenze luci/ombre che c'erano. Non ho usato l'Acros, ma ho voluto scattare solo in RAW perchè poi, in postproduzione mi sono reso conto di un'altra particolarità nell'utilizzare Adobe rispetto a Capture One. Adobe aggredisce moltissimo il file rispetto altri software e questo lo sanno tutti, ma questo confronto mi ha permesso di capire quando è meglio utilizzare l'uno rispetto l'altro. Un'altra piacevole conferma: il 55-200 di Fuji ha una qualità talmente vicina al Nikkor 70-200 f.2.8 che sinceramente non credevo; ha ragione Max Angeloni nel celebrare l'eccezionalità di questa lente !!!.


Le immagini ...


© Francesco BARILARO

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